martedì 28 maggio 2013

Il grande cinema, la grande fotografia. Mario Monicelli, Samuele Galeotti




Le frasi di Monicelli

Quello che in Italia non c'è mai stato, una bella botta, una bella rivoluzione, rivoluzione che non c'è mai stata in Italia. C'è stata in Inghilterra, c'è stata in Francia, c'è stata in Russia, c'è stata in Germania, dappertutto meno che in Italia. Quindi ci vuole qualcosa che riscatti veramente questo popolo che è sempre stato sottoposto, trecento anni che è schiavo di tutti”.

La speranza è una trappola inventata dai padroni; la speranza è di quelli che ti dicono: state buoni, state zitti, pregate, che avrete il vostro riscatto, la vostra ricompensa nell'aldilà; perciò adesso state buoni”!

Gli italiani sono fatti così: vogliono che qualcuno pensi per loro, se va bene va bene, se va male poi l'impiccano a testa sotto”.


Mario Monicelli è nato a Roma il 16 maggio 1915. È morto sempre a Roma il 29 novembre 2010, gettandosi dalla finestra della camera di ospedale dov'era ricoverato. Sua la frase: “La vita non è sempre degna di essere vissuta. Se smette di essere vera e dignitosa non ne vale la pena”. È stato, oltre che uno dei più grandi registi del cinema italiano, attore e sceneggiatore. Insieme a Dino Risi e Luigi Comencini, Pietro Germi e Ettore Scola, Monicelli è uno dei massimi esponenti della “commedia all'italiana”, genere cinematografico che ha contribuito a rendere famoso anche all'estero, girando Guardie e ladri, L'armata Brancaleone, I soliti ignoti, La Grande Guerra, Amici Miei. Vincitore di tantissimi premi, è stato sei volte candidato all'Oscar. Nel 1991 ha ricevuto il Leone d'Oro alla carriera della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.


Samuele Galeotti è nato a Urbania (PU) e vive a Noale (VE). Negli Anni '70, scopre la passione per la fotografia e scatta le prime foto in bianco e nero sull'ambiente e sui personaggi della sua città, curandone personalmente tutti i passaggi, dal negativo alla stampa in camera oscura. In seguito, con uno studio serigrafico di Urbino, sperimenta il trasferimento delle sue immagini in serigrafie a mano e a tiratura limitata. Il paesaggio, rurale e urbano, è una sua costante, quasi un'ossessione, e si trasforma in luogo di riflessione interiore, in rivelazione poetica e illuminante, senza mai perdere solidi tratti realistici. Grazie a questi ultimi si fissano gli aspetti più autentici e inediti dei luoghi che ha davanti, senza disdegnare gli scatti provocatori e ironici del vivere quotidiano. Dopo periodi più o meno intensi di ricerca, di mostre e concorsi in cui ha conseguito premi e riconoscimenti, la sua attenzione si è rivolta sempre più alla progettazione e alla realizzazione di libri come autore, nei quali ha sviluppato il suo eclettismo e la sua sensibilità visiva con diversi e articolati linguaggi fotografici.


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