La
giostra è una delle poesie più belle e più intense del poeta,
dedicata al figlio Jacopo colpito in tenera età da una grave e
irreversibile malattia. Nel fine settimana, come altre volte, lui e
Jacopo sono soli alla giostra che gira con i loro desideri.
(Rossella
Frollà)
da
Nel tempo che precede
La
giostra
ah,
quella giostra antica
nella
ressa di scooter
di
ragazze vocianti, luminose
dentro
jeans stretti
e
falso trasandati,
dei
fuoristrada rossi
sul
lungomare,
escono
da ogni porta,
da
ogni strada,
straripano
nell’aria che già avvampa,
è
l’ora che precede
dolce
la sera
ma
nessuno che salga
sui
cavalli, di legno
coi
pennacchi e quella tromba
gialla,
come nel libro
di
letture, la musica
distante
e incantata,
quella
che rese altri
le
zucche e i rospi
lì
c’era una ragazza
tutta
sola,
vestita
da Pierrot
la
faccia bianca,
nessuno
che prendesse
i
bei croccanti,
lo
zucchero filato
dalla
sua mano
Jacopo
che tra gli altri
passa,
senza guardare,
dondola
il grande corpo
e
li sovrasta,
abbracciò
un cavallo
e
poi pendeva
dopo
riuscì ad alzarsi,
rise
forte
figlio
che giri solo
nella
giostra,
quegli
altri la rifiutano
così
antica e lenta,
ma
il padre t’aspetta,
sgomento
ed appartato
dietro
il tronco,
che
il tuo sorriso mite
t’accompagni
nel
cerchio della giostra,
nella
zattera dove stai
senza
compagni
marzo 2001
Umberto Piersanti è
una tra le voci più forti della poesia italiana contemporanea.
Esordisce in poesia nel 1967 con La breve stagione. Seguiranno
Il tempo differente (Sciascia, 1974), L’urlo della mente,
(Vallecchi, 1977), Nascere nel ’40 (Shakespeare and
Company, 1981), Passaggio di sequenza (Cappelli, 1986). Nel
1994 ha inizio la trilogia einaudiana con I luoghi persi cui
faranno seguito Nel tempo che precede (2002) e L’albero
delle nebbie (2008). Per la narrativa ha pubblicato i romanzi:
L’uomo delle Cesane (Camunia, 1994), L’estate
dell’altro millennio (Marsilio, 2001), Olimpo (Avagliano,
2006), Cupo tempo gentile (Marcos y Marcos, 2012).
Samuele Galeotti è
nato a Urbania (PU) e vive a Noale (VE). Negli Anni '70, scopre la
passione per la fotografia e scatta le prime foto in bianco e nero
sull'ambiente e sui personaggi della sua città, curandone
personalmente tutti i passaggi, dal negativo alla stampa in camera
oscura. In seguito, con uno studio serigrafico di Urbino, sperimenta
il trasferimento delle sue immagini in serigrafie a mano e a tiratura
limitata. Il paesaggio, rurale e urbano, è una sua costante, quasi
un'ossessione, e si trasforma in luogo di riflessione interiore, in
rivelazione poetica e illuminante, senza mai perdere solidi tratti realistici. Grazie a questi ultimi si fissano gli aspetti più autentici e inediti
dei luoghi che ha davanti, senza disdegnare gli scatti provocatori e
ironici del vivere quotidiano. Dopo periodi più o meno intensi di
ricerca, di mostre e concorsi in cui ha conseguito premi e
riconoscimenti, la sua attenzione si è rivolta sempre più alla
progettazione e alla realizzazione di libri come autore, nei quali ha sviluppato il suo eclettismo e la sua sensibilità visiva con diversi e
articolati linguaggi fotografici.
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