venerdì 29 settembre 2017

UT n. 61, Il vento sul web. Lo scritto di Antonello da Messina: "Senza titolo"



Senza titolo

È solo un momento
l'emozione che prende
e si fa vela
del tuo scarno guscio

Lascia andare la tua speranza
non porre limiti
alla tua esistenza

Guarda in alto
che soffia il vento
e la brezza si fa strada
in una lingua di terra
appena compresa

Cosa c'è di più magico
di un soffio o di un tormento
appena apparsi
sul tuo orizzonte?

Non tremare
ch'esso conduce
con soffio lieve e lento
a parer mio o del mio inganno

Ora si gonfia, si raggruppa
in pugni di fuoco
ora si fa vento di bora
e veloce e repentina
l'emozione si fa vento

Quando cessa
non c'è niente che resti
se non un senso
di oscura incertezza


e in cupo silenzio mi storno

Antonello da Messina

UT n. 61, Il vento sul web. Lo scritto di Maria Grazia Maiorino: "La sposa del vento"




La sposa del vento

Il movimento e la quiete. Il tempo e il non tempo. Il farneticamento e l’essenzialità. Il vortice e il centro fermo.
Il quadro occupava la parete alla mia destra; di fronte, forse, l’apertura di una finestra, era un giorno piovoso di aprile, molti anni fa. Nessuna delle sensazioni e fantasie suscitate dal quadro è rimasta, nella sua distinta separatezza, è inutile che mi sforzi di afferrare ciò che la memoria ha sepolto. Restano gli appigli del luogo, di una data probabile, della riproduzione cercata e tante volte riguardata nel catalogo del Kunstmuseum di Basilea. Resta il legame saldo del ricordo di una sosta più lunga, con la mente che galoppava frustata dal vorticoso movimento fissato sulla tela.
L’incontro con l’immagine creata da un pittore simile a un incontro d’affetto, di quelli che si conservano con gratitudine. Perché?
C’è una coppia nel vento.
Ci sono coppie nei quadri che ho visto nelle quali mi sono ritrovata o dalle quali mi sono allontanata con inquietudine. C’è un tempo immobile - catturato all’oro sospeso dei tramonti - nei quadri di Klimt, ci sono giardini somiglianti a sogni prenatali, e l’uomo e la donna che si stringono ne Il bacio appartengono a questo bisogno di assoluto, di eternità.
Gli amanti di Schiele sono l’altra faccia dell’amore, la corruzione, putrescenza, miseria, infelicità, che si nascondono dietro le tappezzerie preziosamente fiorite: uno squarcio e l’altra vita appare, anzi la morte.
Gli svolazzi, le pieghe la realtà disintegrata in frammenti di luce, le ali ruotanti che rendono visibile il vento di Kokoschka, sono i passi tumultuosi del nostro presente che corre, travolge, minaccia, distrae, porta via con sé, cancella, scuote. E’ il tempo che Klimt magicamente esorcizza, è la guerra che si ripete con la stessa furia irrazionale, sfuggendo ai distinguo della nostra ragione, è la fretta con cui ci piomba addosso tutto ciò che è male.
Ma all’interno di questa corsa del vento c’è un punto di fermezza, c’è una sposa che dorme serena accanto a un uomo più vecchio, ossuto, in atteggiamento apparentemente vigile e protettivo. La donna, abbandonata sulla sua spalla, non oppone resistenza, si lascia portare come una foglia o un petalo dal suo destino di creatura. Fatta della stessa materia delle onde d’aria che la circondano, non ha bisogno di torri né di alcove, l’amore è un nodo di nastri che non oppongono resistenza, si avvolgono e si stendono, si arrendono conservando un segreto: la stabile durata di un viaggio nel vento. 

Maria Grazia Maiorino

giovedì 28 settembre 2017

UT n. 61, Il vento sul web. La poesia di Miriam Pasquali: "Adorabile"




Adorabile

Adorabile,
l’aria del mattino
leggera, pulita,
e fresca.
Profumata
degli umori della terra
del verde di ogni filo d’erba
che respira e si dona
dalla tenerezza della notte.
Adorabile
quel refolo di vento
che arpeggia col suo fruscìo
tra le foglie
quasi fosse un canto
un inno
alla bellezza del creato
dominata dal silenzio
di un nuovo giorno che nasce.
Adorabile
quel refolo di vento
che sopraggiunge
all’improvviso
medicando nostalgie
dissolvendo distanze
regalando
il sussurro
di un ti amo
nel suo tenero invisibile abbraccio.

Miriam Pasquali

mercoledì 27 settembre 2017

UT n. 61, Il vento sul web. La poesia di Michele Bartucci: "Mare vento sole"



Mare vento sole


Mare vento sole
voci sento
forse
le ultime
dell’estate
di questo tempo
con cui viaggio
come passeggero isolato
su di un treno perenne
che continua la sua corsa
e su cui tu
sali
o scendi

Michele Bartucci 

UT n. 61, Il vento sul web. La poesia di Lucilla Di Meco: "Vento di pace"




Vento di pace


Non ancora disperso

ciò che resta di te

- la mano

esita ad aprirsi -

bianca cenere amata

scivola tra le dita.

Te ne vai

nel vento.

Il vento recante l'odore

dell'alto mare e

il suon dell'ora.


Lucilla Di Meco

lunedì 25 settembre 2017

UT n. 61, Il vento sul web. La poesia di Vittorio Camacci: "Non si può fermare il vento con le mani"



Non si può fermare il vento con le mani

Come in un sogno ho cavalcato il vento
sospinto dal suo soffio leggermente
ho sorvolato ostacoli e frontiere
per liberar le ombre della mente.

Come in un mare ho seguito il vento
che trascinava le onde all'infinito
ho navigato oceani senza fine
per rinforzar il mio core ardito.

Con le mie mani ho accarezzato il vento
cercando nel suo soffio la tua essenza
invece quelle raffiche di brezza
hanno portato via la tua presenza.

Per mia fortuna ho anche usato il vento
Eolo girava le pale del mulino
dando farina alla mia dispensa
per non patir la fame del tapino.

Infine il vento mi ha portato via
sferza la terra dove ora giaccio
d'estate rende morbida la spiga
l'inverno poi trasforma tutto in ghiaccio.

Vittorio Camacci

domenica 24 settembre 2017

UT n. 61, Il vento sul web. La poesia di Nicola Grato: "Quello che chiami vento"



Quello che chiami vento

quello che chiami vento
è scirocco se fiacca,
tramontana se punge la schiena,
massamareddu se d'improvviso
fa vortice nel vicolo - e si porta
via tutto; albero è melograno,
castagno, ciliegio, quercia;
sul piano falciato il fieno ha
colore del vino di Lipari, odore
del mare lontano. Non temere
le parole, sono stelle nuove
in un cielo antico, sono sole
al primo mattino, dicono di noi -
e poi di questa terra, e del grano
nuovo che dorme, che sogna
nel vento del primo mattino.

Nicola Grato

sabato 23 settembre 2017

UT n. 61, Il vento sul web. La poesia di Jessica Vesprini: "La passeggiata"



La passeggiata


Croci di Sant'Andrea
alle porte messe in sicurezza,
deliri intrecciati di
ragnatele metalliche.
La paura sembra soffiata via.
Si alza la tramontana
fredda, ci avvicina, increspa i pensieri.
Il vento fa sembrare
tutto già ieri, i sorrisi, i passi,
il disordine dell'anima,
tutto accade più veloce
La chiesa del mistero, superstite,
domina la piazza anche stasera.
La tua curiosità insoddisfatta
e l'averti vicino mi piace.
Belli i tuoi occhi,
c'è la pazzia che cercavo.
C'è sesso, amore e morte
come quelli degli animali,
senz'anima.
Siamo bruchi striscianti
che preparano con cura
la loro fine consapevole
attaccati alla terra.
Sperando almeno una volta,
di volare senz'ali
spinti in aria dall’amore in tempesta,
come in un quadro di Chagall. 

Jessica Vesprini

venerdì 22 settembre 2017

UT n. 61, Il vento sul web. La poesia di Salvo Lo Presti: "Vento"



Vento

Ho visto lapidi di pietra,
di marmo bianco, di marmo scuro.
Ho visto date insieme ai nomi.
Stelle, croci, alfa, omega.
Ho visto erba verde,
silenzio, fiori, qualche preghiera.
Non ho mai visto, però,
dove muore il vento,
in quale letto esala l'ultimo respiro.
Soffia, spazza, sbatte,
gioca tra i tuoi capelli,
accarezzando i ricordi e il tuo umore.
Ma non lo sento ancora, quel rantolo.
Ho imparato la rabbia,
ho conosciuto il freddo
e la gioia di un'alba.
Torni ogni volta
a resuscitare lacrime,
onde, pensieri.
Voglio perderti e ritrovarti,
averti sulla pelle,
lasciarmi asciugare,
sentirti in gola
senza vederti mai morire.

Salvo Lo Presti