martedì 28 agosto 2012

UT IL DISTACCO - n. 3/2012














In questo numero

Editoriale
Il distacco non è un'icona
di Massimo Consorti
Il distacco c’è quando lui (o lei) dice: “Il solo pensiero che tu mi possa toccare mi fa stare male”. È un verdetto senza appello. Spesso arriva alla fine di un processo sommario, altre volte è la conseguenza di un cogitare e di un rimuginare che dura mesi, se non anni, e porta all’unica conclusione possibile: “Tutto è compiuto”...

Il racconto
Zineb
di Alessandro Cascio
Non ho gambe, non ho braccia, non ho seni, non ho fianchi, non ho chioma, non ho natiche, le mie sembianze le disegna un vecchio sarto di Taourirt e sono fortunata che abbia questo smodato amore per i fiori. Ma sono pur sempre una margherita ricamata s’una tappezzeria di seta, come potrebbero mai accorgersi di me?...

Schegge letterarie

Il paese di mattoni rossi
di Michela Matani
Dopo l'inanellarsi dei tornanti morbidi - io seduta, silenziosa sempre -, mi guidano per vicoli a sorpresa, ché sbucano in imbuti di salite e di discese, di mattoni rossi - paese d'altri tempi -, e in conche di piazzette - porte aperte su negozi speziati e pittoreschi - in vendita di tutto - antico e noto. E poi nella stanza del confronto, moderna che stupisce, dopo i muri alti e i tondi delle piazze, guide e soste per noi lungo il labirinto...

Cristalli di sale
di Rosita Spinozzi
La mano paffutella della bambina stringeva forte le sbarre di ferro del balcone. Le nocche quasi fino a diventare bianche, il viso caldo appoggiato al gelo del ferro, in punta di piedi, con la gonnellina plissettata rosa. Aveva solo tre anni e il desiderio di andare oltre quella visione che ogni giorno, a quell’ora, la tormentava...

Il distacco
di Adalessandra Scarpantoni
Pianti interminabili e un’angoscia che attanaglia le viscere. Questo era quanto, quando si trattava di andare all’asilo. Iride sentiva i suoi compagni ostili, indifferenti e voleva solo la sua mamma, una donna remissiva e divorata dall’esaurimento. “Voglio mamma e uffa”. Lo ripeté fino allo sfinimento quella volta che la lasciarono a dormire da una zia e dovettero andare a riprenderla nel cuore della notte...

Piccolo viaggio lento
di Paolo Merlini
Finalmente una partenza come Dio comanda.
Nel tardo pomeriggio di un venerdì qualsiasi di primavera, raccolgo le idee seduto su una panchina del terminal marittimo di Ancona. Sono dove sognavo di essere da mesi (per non dire da anni) e mentre mi godo la calda luce del tramonto, piove a sprazzi. 

Poesie e Poeti

Senza titolo
di Enrica Loggi
Non mi ricordo più da quanto tempo,
ma è lontano questo distare
dai pensieri legati all'incolore
di cose, gesti non più nostri, persi...

Ecco l'Impero dei sensi
di Michaela Menestrina
Nel luogo magico dei sensi
alla fonte del nostro segreto.
Primo incontro. E già
metà del mio io diviene Kichi...

Gerard et Dorine (in memoriam)
di Ivan Pozzoni
Prendo nella mia mano assassina d'animo scaltre,
d'instinti vitali, la tua mano fredda,
caduta nel silenzio senza affanno della notte,
asfissiata dall'oblio del nostro amore...

Rubriche

Prima era rima
a cura di Michele Ortore
Nel segno
di Enrico De Lea
Nello scripsit e nello iuravit
ad un reveniente ortus sum, l'alba dei padri
ci riaccoglie e mostra quel nulla
creduto buon relitto, pure...

Il Piedino
di Alessandra Morelli
Distacco
piedino coi mignoli feriti
sotto le dita, l'arco di una scarpa stretta.
Lo pensa Emma, dando le spalle al letto vuoto di casa Bovary...

L'Elzeviro
Distaccata mente
di Giuseppe Piscopo
Sicuramente la mela non gli cadde in testa, forse è solo frutto di fantasia ma il distacco dall'albero provocò l'intuizione del signor Newton. Così, con un colpo di genio, cominciò a pensare alla sua famosa teoria, alla gravitas. La terra con la sua forza gravitazionale attrae a sé l'uomo, che sente il...

Il Corsivo
Transumanze di spiriti
di Alceo Lucidi
Al dott. Mario Biagio
Ha nome erranza l'adolescenza di Bernardo, segnato ormai dai prematuri disegni di chi, nonostante la cullante cadenza delle stagioni, è designato a lasciare il suo paese incastrato nelle montagne dell'Appennino emiliano. Sulle orme di viandanti di professione, gli ursuti cavallari, ascoltatori sapienti...

L'opera
Il tempo di arrivare
di Ezia Mitolo
con uno scritto di Massimo Consorti
Mille strani pensieri si sviluppano in un non luogo, proprio come “il tempo di arrivare”. Ci si stordisce a dare una definizione ma poi, in arte, cos’è una definizione? Allora si cattura quello che c’è e che si vede, quasi fossero fotogrammi di una pellicola che si sviluppano paralleli su una figura in costruzione... 

L'oggetto pensante
L'albero di Van Gogh
tratto dal racconto Adieu Monsieur Van Gogh
di Francesco Del Zompo
Il nostro albero era lì. Alto, giovane, pieno di linfa vitale che faceva fluire a noi con grande generosità. Insieme a lui, ci crogiolavamo come pulcini al sole. A quello del mattino distendevamo tutte le ossa innervate da fili bianchi. Accoglievamo le nutrienti perle di trasparente candore, facendoci lavare...

La fotografia
Altrove
di Dante Marcos Spurio

La vignetta
StaccUT
di Giuseppe Piscopo