giovedì 30 ottobre 2014

UT IL SOGNO - n. 3 2014



In questo numero

Editoriale
Il sogno è un fumetto senza balloon
di Massimo Consorti
Cenerentola che perde la verginità invece della scarpetta nella notte dei sogni realizzati, è una retroprospettiva, come l'amore infantile per Paperina contesa da Gastone e Donald Duck. Tutto il mondo dei fumetti è in fondo un sogno...

Il racconto
Il Samaritano
di Alessandro Cascio
Si sedettero in dodici attorno a un tavolo e gli chiesero di continuare con la sua favola. Il samaritano narrò con piacere così come ricordava.
e vidi quest’uomo, disperato, appeso alla sua brocca come un montanaro distratto a un ramo sporgente di un albero che guarda su un dirupo...

Schegge letterarie

La vita di Victor B.
di Sacha Naspini
Il 14 marzo del ’39, Victor B. sognò tutta la sua vita, ma non lo disse a nessuno. Non ne parlò alla madre, che come al solito gli urlò dietro di sbrigarsi, altrimenti avrebbe perso la corriera per la scuola. Non ne fece parola con Peter, suo amico di sempre e compagno di banco inseparabile...

Soffio d'estate
di Antonella Roncarolo
Guardo le tende aggrappate alle finestre, una notte di venerdì. Un breve luccichio attraverso i vetri mi rassicura che tutto va bene. Il soffio dell’estate mi fa sentire viva e attraversa con un profumo di gelsomino i miei pensieri. Guardo le pagine di quel libro lungo il sentiero, una musica sottile si avvicina...

La metà esatta di un sogno
di Alessandra Morelli
Chiunque lo conosceva, sapeva bene che, a quell’ora, non poteva essere disturbato. Non si trattava di un semplice riposino pomeridiano. Da più di vent’anni, avvicinava gli scuri fino a rendere la luce della stanza calda e dorata. Poi, davanti al grande specchio ovale dell’entrata, si ravvivava il papillon...

Il sogno ricorrente
di Michaela Menestrina
Le sue notti di bambina erano abitate da un sogno sempre identico, di quelli che al risveglio non svaniva nel dimenticatoio di insondabili regole notturne, ma dava la possibilità di essere elaborato dai pensieri svegli, forse per trovarne il significato...

Poesie e Poeti

Senza titolo
di Enrica Loggi
Verso l’alba si spegneva il viaggio
e notturno beveva le sue gocce
un sogno di golfi e ciminiere...

Bacio ad arco
di Emanuele Feliziani
Se un’ombra ti spezza
nel mezzo del petto
un ripido giro d’incanto...

Somnio
di Giarmando Dimarti
antispam della mente
soqquadro del cuore
nascere in un nonmomento e durare un nonattimo...

(Viaggio breve-come in sogno)
di Giorgio Voltattorni
Dall'Alba al tramonto,
L'aratro d'antico oro
Traccio' un solco profondo...

Rubriche

Prima era rima
a cura di Michele Ortore
Nebbia d'autunno
di Iwan Paolini
Nei vapori incontenibili
delle sere d'ottobre
la tua mano è il globo...

Il corsivo
L'Eden ritrovato
di Alceo Lucidi
Chi può dire dove comincia il sogno, dove intreccia le sue ghirlande di filamenti luminosi sul nostro capo affaticato? Quale il punto di contatto o di rottura con la realtà? Sappiamo di essere fatti di sogni, ci ricorda Shakespeare, o per i sogni, ossia un’aspirazione di degna appartenenza al mondo...

L'elzeviro
We Have a Dream
di Giuseppe Piscopo
“I have a dream”. Ero appena nato quando l’uomo di Atlanta pronunciò questa frase davanti al mondo. Aveva un grande sogno ma non era per se stesso, era per tutti coloro che assetati di giustizia e diritti volevano liberarsi da qualsiasi forma di razzismo...

Il piedino
piedino accoccolato su se stesso
di Alessandra Morelli
Anche sull’orto di uno scettico
può volare una Vergine, con il suo angelo.
È questa La Buona Novella.

L'oggetto pensante
Il gabbiano ferito
Tratto dal racconto Il Gabbiano
di Francesco Del Zompo
Guardo dall’alto un signore dal broncio scolpito da antichi pensieri e quasi per un sopraggiunto bisogno di leggerezza, mi allontano da lui per affrontare una giornata di lavoro, l’ultima della settimana...

L'opera
E. 14-10
di Vincenzo Lopardo
con uno scritto di Massimo Consorti
“L'uomo è avvolto da una sorta di 'membrana' che lo protegge e allo stesso tempo lo isola, si trova ad occupare posizioni ferme o in movimento, sono percorsi paralleli, strade intime dove non ci sono collocazioni temporali e...

La fotografia
Your Dream
di Dante Marcos Spurio



















UT è in vendita. Costo di ogni copia 15 euro.

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sabato 25 ottobre 2014

UT Il sogno. "Coralli celesti (Sto sognando)" di Theocharis Bikiropoulos



Oυρανια Κοραλλια (Ονειρεύομαι)

Είναι κάποιες στιγμές
που χρειάζομαι το γαλάζιο της θάλασσας με τα κοράλλια.
Και τα κοπάδια με τα χρυσόψαρα.
Κάποιες άλλες στιγμές
χρειάζομαι το βαθύ σκοτάδι του άναστρου ουρανού.
Ονειρεύομαι τις στιγμές,
που τα κοράλλια θα γίνουν αστέρια, τα χρυσόψαρα γαλαξίες,
και το σκοτάδι θάλασσα.

Coralli celesti (Sto sognando)

Ci sono alcuni istanti
in cui ho bisogno dell'azzurro del mare con i coralli.
E i branchi di pesciolini rossi.
In altri istanti
ho bisogno del buio profondo del cielo senza stelle.
Sogno gli attimi
in cui i coralli diventeranno stelle, i pesciolini rossi galassie,
e il buio mare.

Theocharis Bikiropoulos

Traduzione dal greco
Georgia Chaidemenopoulou

Foto: Hey Man di Dante Marcos Spurio

Theocharis Bikiropoulos vive a Katerini, tra i piedi del mitico Olimpo e la montagna Pieria delle nove Muse. E' autore di quattro raccolte poetiche e undici opere teatrali. E' giornalista. Ha fondato e pubblicato riviste di tematica socio-culturale. E' stato presentatore di varie trasmissioni e direttore di notizie in canali radiotelevisivi. Lavora come insegnante in un liceo tecnico.



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venerdì 24 ottobre 2014

UT Il sogno. "Senza titolo" di Isabella Franchellucci



Mi hai detto “vieni”
dalle barriere dell’inconoscibile
lungo tremori di albe stanche,
una mano tesa e voce suadente
e poi il dirupo che s’affaccia sull’abisso.
Ho guardato lo spettro deturpato
di mille secoli in divenire
sotto l’iperbole che svetta
in aura di luce.

Isabella Franchellucci

Foto: Shadow in dream di Dante Marcos Spurio





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giovedì 23 ottobre 2014

UT Il sogno. "Dopofestival" di Mariagrazia Maiorino




c’è una soglia che si può oltrepassare

un richiamo che può dirsi stellare

l’avventura solitaria di un sogno

dove può ancora riunire la nave


quando annotta sui poeti e il mare

si riprende i nostri pensieri

scuriti come gli ultimi gabbiani

e bianchi si sveglieranno domani


è senza paratie la nave della mente

ondeggia dolcemente nello stupore

tra le lenzuola stirate delle pagine

àsoli* – come inni di lode



Mariagrazia Maiorino

*àsoli significa "alito di vento" ed è una citazione dalla poesia Valmorbia, discorrevano il tuo fondo di Eugenio Montale.



Foto: Dreams in church di Dante Marcos Spurio


Maria Grazia Maiorino, poetessa, scrittrice è nata a Belluno, vive e lavora ad Ancona. Ha pubblicato le raccolte: E ho trovato la rosa gialla (Forum, 1994); Viaggio in Carso (Ed. Del Leone, 2000); Dare la mano a un albero (Rocciaviva, 2003); Di marmo e d'aria (Manni, 2005); I giardini del mare (Pequod, 2011). Ha pubblicato con Pequod (2006) il romanzo L'azzurro dei giorni scuri e il libro di racconti L'America dei fari, (Gwynplaine, 2013).















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mercoledì 22 ottobre 2014

UT Il sogno. "Desiderio in sogno" di Felice Dimaro



Il riscatto sociale ormai non è più tra le nostre aspettative, ma non per questo vi dobbiamo rinunciare. E certo ci si agita, e si vuole che il nostro immaginario ci presenti qualcosa che sia un segnale forte di una svolta a breve. Quando succede, e non è immediatamente percepibile, la nostra rabbia esplode. Avviene che il percorso di vita di ognuno di noi presenti dei fallimenti, conseguenza del mancato non raggiungimento di quegli obiettivi minimi che caratterizzano una normale esistenza. Ecco allora che si creano desideri con scenari impossibili in relazione soprattutto alla propria condizione sociale. Ed è proprio il sogno (che è a costo zero) che ci offre uno spettacolo sempre bello perché è dentro di noi, e siamo nell’insieme spettatori e attori in scena. Il piacere che ci avvolge è padrone assoluto: la regia è quella delle nostre ansie. Ascoltare in silenzio gli annunci che potrebbero cambiare la nostra vita è bello! È come guardare il telegiornale ed ecco che il sogno è lì, pronto come un film. Sembra tutto registrato con le tensioni sociali che compongono la colonna sonora. Sembrano reali ma sono solo nella nostra anima. Certo le nostre aspettative sono ordinarie e vivono dentro di noi e sono sempre vestite a festa ed è gioia vera quando in un sogno si percepisce la sua realizzabilità. Poi però tutto finisce perché il sogno termina e la realtà ci mostra l’altra faccia dei desideri, quella proiettata sul reale della nostra esistenza con lineamenti ancora in formazione quasi non visibili. Il sogno ci ha dato anche quei tratti dei progetti in formazione e con i percorsi di ricerca da seguire. Ora la speranza è più forte!
Il futuro è in linea e speriamo che il sogno di un riscatto sociale sia sempre più vivo.



Felice Di Maro

Foto "Senza titolo" di Dante Marcos Spurio




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lunedì 20 ottobre 2014

UT Il sogno. "La Grande Corsa" di Americo Marconi


Ritengo di essere un grande sognatore. Durante il sonno parlo, inveisco, rido, sobbalzo, arrampico, volo, guido, perdo la rotta, partecipo a feste, trovo soluzioni. Ricordando la maggior parte dei sogni la mia memoria è costretta a fungere da doppio contenitore e non nascondo che a volte mi è difficile distinguere tra un episodio sognato ed uno accaduto. Come se non bastasse, sporadicamente faccio sogni premonitori che si realizzano nei minimi particolari. Eccone uno.
Al corso di Grottammare, davanti alla piazza dell’Angioletto, incontro l’amica Valentina.
«Ciao Vale!»
«Ciao Paolo, facciamo due passi?»
«Volentieri»
Parliamo di scuola, stiamo al secondo anno di media, e in fondo al corso propone:
«Paolo vieni domani al cinema Sibilla? C’è il film La Grande Corsa»
«Ma certo».
Il giorno dopo sediamo vicini e contenti sulle poltrone in legno del Sibilla. Ad una precisa scena le carezzo la mano, lei si accoccola contro la mia spalla destra…
E a questo punto mi sveglio.
Il sogno che si avvererà possiede una luce particolare e costituisce un richiamo, una sfida irresistibile.
Difatti il sabato pomeriggio arrivo al corso di Grottammare dove tutto si svolge con le sequenze già viste: incontro Valentina, parliamo di scuola, m’invita al cinema. La domenica ci vado: procedo cauto sul corridoio in discesa della sala, l’intravedo alle prime file, mi siedo accanto.
Ridiamo spesso, sgranocchiando semi salati di zucca e dolci Smarties colorati.
Ma, ecco la scena: le carezzo la mano, lei si accoccola contro la mia spalla destra…
Ed io, non più guidato dall’esperienza onirica col cuore in gola, inizio a rimuginare:
«Sto ancora sognando? Che faccio adesso? Le do un bacio? E se arriva uno schiaffo?» Per rimanere infine confuso e bloccato.
Quando usciamo alla sua richiesta di tornare al cinema anche la prossima domenica con imbarazzo invento un impegno famigliare.
«Un sogno rimane un sogno… », mugugno più volte sulla strada del ritorno, mentre salgo il ponte di Tesino pedalando in affanno contro lo scirocco; nel rimpianto per quel bacio, quel primo bacio ancora non dato.



Americo Marconi

Americo Marconi è nato nel 1953 e vive a Grottammare.
Si è laureato in Medicina e Chirurgia nel 1981. E' accademico GISM (Gruppo Italiano Scrittori di Montagna). Ha viaggiato in Europa, Medio Oriente, Oriente, America.
Ha pubblicato: Passi sottili, Maroni Editore, 1996; Centurie d'Amore in sms, Mediaprint, 2000; La Montagna Infinita, Pazzini Editore. Curatore di La Pazienza di sant'Agostino, Fast Edit, 2014.

Foto: Adrienne di Dante Marcos Spurio



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UT Il sogno. "Il gabbiano" di Francesco Del Zompo



Guardo dall’alto un signore dal broncio scolpito da antichi pensieri e quasi per un sopraggiunto bisogno di leggerezza, mi allontano da lui per affrontare una giornata di lavoro, l’ultima della settimana.
Fuori è di un limpido quasi irreale, tanto da evidenziare ogni dettaglio del paesaggio, nonostante l’autunno inoltrato e annunciato da alcuni giorni di pioggia. Prendo l’auto e percorro la strada che mi culla nei pensieri del giorno successivo, in cui prevedo di inoltrarmi in un paesino a cui da tempo ho promesso una visita. C’è una bellissima chiesina in cui si custodiscono dei tesori d’arte, tra affreschi e decori prerinascimentali, di maestri locali allievi di ben più grandi artisti. Ma tutto è degno di attenzione per assaporarne lo sforzo creativo e la meticolosa pazienza certosina. La vedrò; intanto affronto in ufficio la mia giornata.
Buongiorno Cristina, buongiorno Peppe. Tutto bene?” Il saluto informale introduce sempre la nostra collaborazione, specie in avvio di giornata, quando i compiti sono ancora da chiarirsi e soprattutto la concentrazione deve fare ancora i suoi primi esercizi.
Ruotando il collo avvio il mio computer e controllo la posta in arrivo. Tutto come al solito, decine di mail inutili da far fatica a individuare quelle che riguardano me e il compito che mi è stato assegnato: seguire i clienti, le loro esigenze ma più in dettaglio le loro richieste in termini di ordini. Meno male che ho alle spalle anni di corrispondenza, nell’esercizio di redigere in chiaro la concretezza della fornitura. Ci sono a volte delle persone, ancorché clienti, talmente contorte che Totò e Peppino a Milano potevano essergli allievi. Queste ‘letture’ diventano quasi sempre oggetto di risate tra noi colleghi, anzi, vengono archiviate nella cartella “Mail curiose_clienti confusi”. Il nostro titolare ne va matto, per lui è una risorsa di ottimismo con effetto antistress.
A proposito, oggi è giorno di paga. Dicono che ci daranno anche gli straordinari fatti il mese scorso. Forse un bonus di produttività? Sarebbe troppo, dicono in molti, anche se lo sperano intensamente.
Le cartelle degli ordini sono sistemate, si procede con lo smistamento e l’assegnazione. A me tocca, dopo questo primo compito di setacciatura, l’assistenza ai progetti iniziati e ancora da confermare. Qualche battuta al telefono mi aiuta a rompere il ghiaccio con i rappresentanti sempre poco inclini a parlare di altro, se non dei propri problemi di riscossione. Ma si sa, sono legati a quel reddito distillato solo dopo l’incasso. Vige però una forma di tutela in ditta verso i propri venditori, ritenuti tanto importanti quanto i propri prodotti. Se il cliente non paga alla scadenza, l’azienda riconosce ugualmente la provvigione al rappresentante, consentendogli così una minima serenità nel prosieguo del lavoro. Tutti devono poter lavorare dando il meglio di se stessi, liberi il più possibile dalle incombenze economiche, altrimenti le energie come gli stimoli si esauriscono disperdendosi in altro. Questo è la filosofia aziendale: lavorare in serenità per produrre meglio e di più. Poi i limiti come i problemi ci sono sempre, ma in ambito produttivo ci si deve concentrare nel risolverli. È nell’interesse della piccola comunità legata all’azienda.
Domani, con lo stipendio in tasca, libererò altre energie insieme a passioni da coltivare. Gli amici, la famiglia, gli amori e le simpatie si fonderanno per consentire un equilibrio tra il dare e l’avere, uno scambio continuo tra desiderio, sogno e realtà.
Mi sveglio. Quasi cado dal letto come un gabbiano ferito.




Francesco Del Zompo


L'autore opera chirurgicamente nei miscrosettori della comunicazione, a volte con successo a volte no. La grafica, il design, l'editoria d'arte sono sotto la sua quotidiana attenzione...

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domenica 19 ottobre 2014

UT Il sogno. "Elisa e il gatto" di Giampietro De Angelis



14 Giugno 1972
In un pomeriggio afoso, dove tutto sembrava statico e rarefatto, dove i pensieri rallentavano e le azioni implodevano, l’aria tremula trasformava in miraggio balconi e lampioni. Accadeva così che il consueto banale trasferiva i propri elettroni in una dimensione sofisticata, leggera e delicata. Impercettibile.
Elisa guardava al di sopra della sua testa, come rapita da una vista inaspettata quanto incomprensibile. Grigio, pezzato di bianco, il gatto camminava sul tetto e da lì guardava il giardino, guardava Elisa e non capiva quello sguardo persistente di ragazzina.
Qualche passo indietro ed il tetto era un mondo intero, un altro e diverso. E solo suo. Tegole consumate dal tempo, angoli di muschio e resti di nidi. Oggetti piovuti chissà quando e chissà come. Oggetti non più definiti, inutilizzabili e che, a loro volta, racchiudevano altri misteri e sorprese. Dentro di essi restavano le tracce di molti passaggi, mani del passato, della pioggia, dei detriti, del sole. I colori erano consumati, scoloriti. Slavati. Solo all'interno restava traccia delle tonalità originarie e di certi dettagli che potevano far intuire, a mente umana, gli utilizzi. Solo all'interno restavano i segni dell'identità perduta, restavano i ricordi, conservati e non svelati.



Il trillo della sveglia riportò la realtà al suo piano dimensionale. Elisa aveva 14 anni e la scuola era il pensiero più immediato mentre faceva una sbrigativa colazione. Del sogno, più nulla. Nessun ricordo.
Passarono gli anni, afflitti da un progresso scolastico inappetibile e osannati da sensazioni e speranze.
Il tempo fu veloce, tra lavori che cambiavano ed amanti che svanivano, mentre le città erano inesorabilmente tutte uguali e le case sempre troppo strette.
Nell’estate del 2012 prese in affitto una casa in campagna, per un breve periodo, per riposarsi e riposizionarsi, per stare un po’ con se stessa. Sdraiata all’ombra dell’olmo, tra ciliegi ed oleandri, immersa in pensieri, nostalgie e qualche rimpianto, volse casualmente lo sguardo in alto, verso la casa all’indirizzo del tetto. E non poté evitare un soprassalto del corpo e un turbinio di emozioni: occhi di gatto la stavano osservando.
Quarant’anni dopo riaffiorò nella coscienza e nella sua pienezza il sogno dell’adolescenza. Ecco, allora, i frammenti di una vita, tra le tegole, scoloriti ma non persi, apparentemente discontinui ma in realtà legati in un tempo ciclico, tesoriere di ogni istante. Quella ciclicità che talvolta ciascuno vede in sé, quando si chiudono gli occhi, appoggiando la fronte alle ginocchia. Seduti da qualche parte, si lasciano vagare i pensieri, senza una meta. Frammenti di un mosaico mai concluso: la nostra permanenza sul pianeta.
Elisa iniziava a capire, ma il gatto non c’era più, era già andato via. Non aveva bisogno di continuare un dialogo silente. Nell’eterno gioco di preda e predatore, rincorreva le lucertole che di tegola in tegola cercavano un nascondiglio. Il cielo era terso, i colori saturi, l’aria limpida e portatrice degli odori reali. L’ombra dell’olmo era piena e i pensieri, finalmente, lasciavano spazio ad un abbandono pacificato, privo di attese, pieno della liberazione dell’attimo presente.

Giampietro De Angelis è autore di racconti brevi. La scrittura è un esercizio dialettico: giocare con l’idea, per distillare il concetto da esprimere e condividere. Al suo attivo, la breve raccolta “All’ombra del punto”.

Foto di Dante Marcos Spurio

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martedì 19 agosto 2014

UT IL VIAGGIO - n. 2 2014


In questo numero

Editoriale
I viaggi che non farò
di Massimo Consorti
Ho viaggiato tanto, tantissimo. E sono pochi i posti che non ho visitato, alla fine quelli che non ho avuto la voglia di conoscere. Sono un tipo curioso, molto. Se fossi diverso non farei il mestiere che faccio, non mi sarei imbarcato tante volte su mezzi a dir poco imbarazzanti...

Schegge letterarie

La rosa del deserto
di Americo Marconi
Un pomeriggio, impegnato com'era a sistemare i suoi appunti, nemmeno udì il trillo soffuso del telefono. Qualcuno riprovò più volte, con l'intenzione di interloquire assolutamente e subito con lui. Quando alzò la cornetta per rispondere, dall'altro capo lo investì un sospiro profondo e diffuso...

Una mattina del 1967
di Silvio "Gino" Piergallini
Una mattina del 1967 un Piper Apache sorvolava Capo Horn. Il Piper si teneva basso sul mare, per permettere al pilota e ai tre passeggeri di vedere meglio attraverso la pioggia che sferzava obliqua l'aria. A bordo c'erano un inviato della BBC, un cronista e un fotografo del Sunday Times...

La casa tra i papaveri
di Emily Forlini
Da qualche settimana in casa si respirava una strana atmosfera. Gli adulti bisbigliavano e cambiavano discorso quando Mei era nei paraggi. Lei aveva deciso di fare finta di niente perché il giorno della visita era finalmente arrivato e avrebbe rivisto la zia prima della partenza...

L'amicamìa
di Mariagrazia Maiorino
Nell'oscurità delle sere invernali lei mi sembrava più giovane, i capelli corti sempre ben curati, il giaccone di stoffa lucida, l'andatura tranquilla. Arrivava con la sigaretta accesa e finiva di fumarla alla fermata della corriera, sedendo, quando non pioveva, sul muretto dei giardini che circondano la Rocca...

Gli esperti consigliano vacanze intelligenti
di Ambra Simeone
Gli esperti annunciano: bisognerebbe fare una vacanza all'anno, bisognerebbe farla lontani dal partner, vacanze separate, insomma, bisognerebbe usare un motore di ricerca, un sito come Kayak o Trivago, per scegliere l'hotel ideale, e poi guardare le previsioni del tempo, che non faccia maltempo e neppure...

Dalle stelle e ritorno
di Francesco Del Zompo
Sveglia alle 7 e 30. Azzittisco sbadatamente la cicala ruotando il commutatore. Schiena normalmente dolorante e in più qualche tremolio di spalle e collo. Apparentemente sereni ci carichiamo le borse e altro per il viaggio. Si parte! I sedili sono più confortevoli del solito e l'aria...

Poesie e Poeti

Senza titolo
di Enrica Loggi
Una città diventa trasparente
mentre percorri le sue vie serrate
gli angoli d'ombra del suo respirare.
Tu ci arrivi al mattino...

Nave della vita
di Theocharis Bikiropoulos
(trad. Georgia Chaidemenopoulou
ad. Enrica Loggi)
Abbiamo fatto molti viaggi
su mari burrascosi
su acque calme
con le nostre carene...

Jana Went to Prague
di Ivan Pozzoni
Jana Went to Prague
chiudendo a chiave in un cassetto
tutta la dolcezza dei suoi cristalli di bohèmienne
si sente in trappola, chiusa fuori da ogni gabbia...

Rubriche

Prima era rima
di Michele Ortore
III. Dal trittico Temporale aretino
di Francesco Accattoli
Corrono corrono, ecco, lasciano
scorrere vie dalle porte
le vinerie e i loro sughi di nana,
le cacce e le scottone...

Il corsivo
Il cannocchiale rovesciato
di Alceo Lucidi
Come tutte le attività umane, anche il viaggio - e forse con maggiore evidenza - è un concentrato di emozioni ed esperienze, sempre diverse, nuove, sorprendenti. Viaggio come educazione e formazione alla vita: abbiamo allora i grandi romanzi-fiume dell'Ottocento, da cui si stagliano imperiose figure...

L'elzeviro
Sì, viaggiare
di Giuseppe Piscopo
Scrivere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli (E. Salgari). Un viaggio comincia sempre con una valigia. Con questa parola è cominciata la mia avventura nel mondo fantastico dell'arte, senza quella ipocrisia, quella che nessuno conosce. Con la valigia di cartone, sono partito verso un gioco...

Il piedino
Viaggio. Piedino che plana nel vento
di Alessandra Morelli
Corre, Alice, e si guarda alle spalle:
una regina molto grande, carte da gioco
ed una nuvola di fenicotteri rosa.

L'opera
Trip
di Nima Tayebian
con uno scritto di Enrica Loggi
Il viaggio è un'isola
Il viaggio è diventato un'isola e forse il giorno pieno, rigoglioso, quasi mediterraneo in cui esso prende vita non è che la partitura di un sogno, di quelli che rasentano l'alba e che ci restano negli occhi alla prima confidenza col risveglio. O come un "dopo la pioggia", quando il cielo si va schiarendo...

La fotografia
Human Journey
di Dante Marcos Spurio

L'oggetto pensante
S-veglia
di Francesco Del Zompo 









mercoledì 18 giugno 2014

UT IL TEMPO - n. 1 2014


In questo numero

Editoriale
Il tempo che non c'è
di Massimo Consorti
E' vero, il tempo è galantuomo. E non sembri un termine desueto o peggio antiquato. Il grande merito che il tempo ha è quello di ovattare, di rendere il dolore meno difficile da sopportare e le gioie piccoli istanti di serenità...

Schegge letterarie

Intervista a una lancetta
di Jacopo Narros
Salve, parliamo di moto?
Oh guardi, ne faccio anche troppo. il mio mestiere è quello di fare del footing eterno, ma in luogo delle fresche ombre dei parchi, dei cagnolini e di altre amenità, il mio teatro d'azione, il mio luogo di lavoro è un secco e monotono quadrante...

Un pomeriggio del 1936
di Silvio "Gino" Piergallini
Un pomeriggio del 1936, in un appartamento dell'Università di Princeton, due uomini giocavano a scacchi.
- Muovi Albert - dice uno dei due - il tuo tempo sta per scadere...

...E se domani
di Giampietro De Angelis
Una sera d'autunno ed una panchina, in una piazzetta di Bologna, non lontano dall'ippodromo, nel 1980. Alcuni bambini giocavano, rincorrendosi da un lampione all'altro, con le mamme indaffarate a preparare una probabile cena...

Tra il velo e le mani
di Maria Grazia Maiorino
Può un quadro essere tanto contemplato e invocato da disegnarsi nel cuore come in uno specchio, dove ha contorni invisibili la sua ombra - incisa - sigillata? E' da questo intraducibile che si affollano parole, desiderose di...

(Canzone per gli innamorati di Piazza dei Signori)
di Silvia Rosa
L'aria ha consistenza di volo in questa piazza, un frullare di sguardi nell'atmosfera invisibile che illumina di un manto lucido i miei occhi nei tuoi, in questa piazza tra le vestigia dei secoli scorci ricamati a merletti sulla facciata...

Attraverso il grigio
di Patrizia Tocci
Muretti di pietra un tempo bianca ormai annerita dal tempo, dalla pioggia, dal sole; muretti a secco che delimitavano triangoli o quadrati minuscoli di terra negli anni in cui si coltivavano e si proteggevano mandorli e peschi...

Poesie e Poeti

Un'ora appena
di Enrica Loggi
Un'ora appena è trascorsa mentre il fiume
passa dentro di te ed è ancora tempo
ancora vita la sua piena livida...

Nosocomio Spleen
di Emanuele Feliziani
Sono sporto sull'illimite.
Spalanca il mio sguardo
la noia imbastita dai secoli...

Accidenti
di Bianca Maria Massi
Nello sconfinato paesaggio
del mio giardino
dimorano stagioni e fiori...

Tempo
di Michaela Menestrina
The Times, quotidiano che sfogliamo
e scordiamo già domani.
Tempo che sfidiamo ai dadi...

Declino (*)
di Theocharis Bikiropoulos 
Tutto cambia
arruginisce
si logora nel tempo...
(*) Traduzione Georgia Chaidemenopoulou
     Adattamento Enrica Loggi

Rubriche

Prima era rima
a cura di Michele Ortore
Lo spazio del viso su cui trasalgono
di Bernardo Pacini
Lo spazio del viso su cui trasalgono
le volate delle labbra
quando dico a presto e non ti mento...

Il corsivo
Umane corrispondenze
di Alceo Lucidi
I carteggi d'autore, sono come abbozzi preparatori di ulteriori, più vasti affreschi, condensazione di pensieri a passo di corsa. Segnano un tempo che è quello interiore, il trascorrere di umani palpiti e restituiscono frammenti di vita sparsi...

L'elzeviro
Il tempo
di Giuseppe Piscopo
Uno spettro si aggira da sempre per il mondo: il tempo. Non lo vedi, ma ti è vicino dalla nascita. Ti accompagna, è impalpabile ma lascia il suo segno. I capitalisti, sempre attenti agli affari, si sono subito lanciati alla ricerca di quello perduto...

Il piedino
Tempo
di Alessandra Morelli
Tempo
piedino che ascolta e non si spezza
Da un venticello ad un colpo di cannone,
il passaggio della calunnia
sulle note di Rossini

L'opera
Macchina per esplorare il tempo - schema 9
di Tania Lorandi
con uno scritto di Antonio Castronuovo
Tania Lorandi è nata in Belgio, dove ha vissuto fino al 1985; nel 1993 Enrico Baj l'ha diplomata come Foconina qui prima fuit in Italica Pataphysica e Animatrice di Macchine Celibatarie. Il fatto è che nel 1990, Tania aveva ideato...

La fotografia
Prospettiva di tempo in grigio
di Dante Marcos Spurio

La vignetta
CucUT
di Giuseppe Piscopo