mercoledì 18 ottobre 2017

UT 60. E' con immenso piacere che annunciamo la prossima uscita della nostra antologia 2007/2017






Nelle due immagini, sono riportati la copertina e i nomi di tutti i collaboratori presenti nella nostra antologia, Quaderno n. 2 di UT. 
A breve forniremo le notizie utili all'acquisto, le opzioni,le sculture in miniatura e tutto ciò che renderà più preziosa la libreria di ciascuno di noi.


venerdì 29 settembre 2017

UT n. 61, Il vento sul web. Lo scritto di Antonello da Messina: "Senza titolo"



Senza titolo

È solo un momento
l'emozione che prende
e si fa vela
del tuo scarno guscio

Lascia andare la tua speranza
non porre limiti
alla tua esistenza

Guarda in alto
che soffia il vento
e la brezza si fa strada
in una lingua di terra
appena compresa

Cosa c'è di più magico
di un soffio o di un tormento
appena apparsi
sul tuo orizzonte?

Non tremare
ch'esso conduce
con soffio lieve e lento
a parer mio o del mio inganno

Ora si gonfia, si raggruppa
in pugni di fuoco
ora si fa vento di bora
e veloce e repentina
l'emozione si fa vento

Quando cessa
non c'è niente che resti
se non un senso
di oscura incertezza


e in cupo silenzio mi storno

Antonello da Messina

UT n. 61, Il vento sul web. Lo scritto di Maria Grazia Maiorino: "La sposa del vento"




La sposa del vento

Il movimento e la quiete. Il tempo e il non tempo. Il farneticamento e l’essenzialità. Il vortice e il centro fermo.
Il quadro occupava la parete alla mia destra; di fronte, forse, l’apertura di una finestra, era un giorno piovoso di aprile, molti anni fa. Nessuna delle sensazioni e fantasie suscitate dal quadro è rimasta, nella sua distinta separatezza, è inutile che mi sforzi di afferrare ciò che la memoria ha sepolto. Restano gli appigli del luogo, di una data probabile, della riproduzione cercata e tante volte riguardata nel catalogo del Kunstmuseum di Basilea. Resta il legame saldo del ricordo di una sosta più lunga, con la mente che galoppava frustata dal vorticoso movimento fissato sulla tela.
L’incontro con l’immagine creata da un pittore simile a un incontro d’affetto, di quelli che si conservano con gratitudine. Perché?
C’è una coppia nel vento.
Ci sono coppie nei quadri che ho visto nelle quali mi sono ritrovata o dalle quali mi sono allontanata con inquietudine. C’è un tempo immobile - catturato all’oro sospeso dei tramonti - nei quadri di Klimt, ci sono giardini somiglianti a sogni prenatali, e l’uomo e la donna che si stringono ne Il bacio appartengono a questo bisogno di assoluto, di eternità.
Gli amanti di Schiele sono l’altra faccia dell’amore, la corruzione, putrescenza, miseria, infelicità, che si nascondono dietro le tappezzerie preziosamente fiorite: uno squarcio e l’altra vita appare, anzi la morte.
Gli svolazzi, le pieghe la realtà disintegrata in frammenti di luce, le ali ruotanti che rendono visibile il vento di Kokoschka, sono i passi tumultuosi del nostro presente che corre, travolge, minaccia, distrae, porta via con sé, cancella, scuote. E’ il tempo che Klimt magicamente esorcizza, è la guerra che si ripete con la stessa furia irrazionale, sfuggendo ai distinguo della nostra ragione, è la fretta con cui ci piomba addosso tutto ciò che è male.
Ma all’interno di questa corsa del vento c’è un punto di fermezza, c’è una sposa che dorme serena accanto a un uomo più vecchio, ossuto, in atteggiamento apparentemente vigile e protettivo. La donna, abbandonata sulla sua spalla, non oppone resistenza, si lascia portare come una foglia o un petalo dal suo destino di creatura. Fatta della stessa materia delle onde d’aria che la circondano, non ha bisogno di torri né di alcove, l’amore è un nodo di nastri che non oppongono resistenza, si avvolgono e si stendono, si arrendono conservando un segreto: la stabile durata di un viaggio nel vento. 

Maria Grazia Maiorino

giovedì 28 settembre 2017

UT n. 61, Il vento sul web. La poesia di Miriam Pasquali: "Adorabile"




Adorabile

Adorabile,
l’aria del mattino
leggera, pulita,
e fresca.
Profumata
degli umori della terra
del verde di ogni filo d’erba
che respira e si dona
dalla tenerezza della notte.
Adorabile
quel refolo di vento
che arpeggia col suo fruscìo
tra le foglie
quasi fosse un canto
un inno
alla bellezza del creato
dominata dal silenzio
di un nuovo giorno che nasce.
Adorabile
quel refolo di vento
che sopraggiunge
all’improvviso
medicando nostalgie
dissolvendo distanze
regalando
il sussurro
di un ti amo
nel suo tenero invisibile abbraccio.

Miriam Pasquali

mercoledì 27 settembre 2017

UT n. 61, Il vento sul web. La poesia di Michele Bartucci: "Mare vento sole"



Mare vento sole


Mare vento sole
voci sento
forse
le ultime
dell’estate
di questo tempo
con cui viaggio
come passeggero isolato
su di un treno perenne
che continua la sua corsa
e su cui tu
sali
o scendi

Michele Bartucci 

UT n. 61, Il vento sul web. La poesia di Lucilla Di Meco: "Vento di pace"




Vento di pace


Non ancora disperso

ciò che resta di te

- la mano

esita ad aprirsi -

bianca cenere amata

scivola tra le dita.

Te ne vai

nel vento.

Il vento recante l'odore

dell'alto mare e

il suon dell'ora.


Lucilla Di Meco

lunedì 25 settembre 2017

UT n. 61, Il vento sul web. La poesia di Vittorio Camacci: "Non si può fermare il vento con le mani"



Non si può fermare il vento con le mani

Come in un sogno ho cavalcato il vento
sospinto dal suo soffio leggermente
ho sorvolato ostacoli e frontiere
per liberar le ombre della mente.

Come in un mare ho seguito il vento
che trascinava le onde all'infinito
ho navigato oceani senza fine
per rinforzar il mio core ardito.

Con le mie mani ho accarezzato il vento
cercando nel suo soffio la tua essenza
invece quelle raffiche di brezza
hanno portato via la tua presenza.

Per mia fortuna ho anche usato il vento
Eolo girava le pale del mulino
dando farina alla mia dispensa
per non patir la fame del tapino.

Infine il vento mi ha portato via
sferza la terra dove ora giaccio
d'estate rende morbida la spiga
l'inverno poi trasforma tutto in ghiaccio.

Vittorio Camacci

domenica 24 settembre 2017

UT n. 61, Il vento sul web. La poesia di Nicola Grato: "Quello che chiami vento"



Quello che chiami vento

quello che chiami vento
è scirocco se fiacca,
tramontana se punge la schiena,
massamareddu se d'improvviso
fa vortice nel vicolo - e si porta
via tutto; albero è melograno,
castagno, ciliegio, quercia;
sul piano falciato il fieno ha
colore del vino di Lipari, odore
del mare lontano. Non temere
le parole, sono stelle nuove
in un cielo antico, sono sole
al primo mattino, dicono di noi -
e poi di questa terra, e del grano
nuovo che dorme, che sogna
nel vento del primo mattino.

Nicola Grato

sabato 23 settembre 2017

UT n. 61, Il vento sul web. La poesia di Jessica Vesprini: "La passeggiata"



La passeggiata


Croci di Sant'Andrea
alle porte messe in sicurezza,
deliri intrecciati di
ragnatele metalliche.
La paura sembra soffiata via.
Si alza la tramontana
fredda, ci avvicina, increspa i pensieri.
Il vento fa sembrare
tutto già ieri, i sorrisi, i passi,
il disordine dell'anima,
tutto accade più veloce
La chiesa del mistero, superstite,
domina la piazza anche stasera.
La tua curiosità insoddisfatta
e l'averti vicino mi piace.
Belli i tuoi occhi,
c'è la pazzia che cercavo.
C'è sesso, amore e morte
come quelli degli animali,
senz'anima.
Siamo bruchi striscianti
che preparano con cura
la loro fine consapevole
attaccati alla terra.
Sperando almeno una volta,
di volare senz'ali
spinti in aria dall’amore in tempesta,
come in un quadro di Chagall. 

Jessica Vesprini

venerdì 22 settembre 2017

UT n. 61, Il vento sul web. La poesia di Salvo Lo Presti: "Vento"



Vento

Ho visto lapidi di pietra,
di marmo bianco, di marmo scuro.
Ho visto date insieme ai nomi.
Stelle, croci, alfa, omega.
Ho visto erba verde,
silenzio, fiori, qualche preghiera.
Non ho mai visto, però,
dove muore il vento,
in quale letto esala l'ultimo respiro.
Soffia, spazza, sbatte,
gioca tra i tuoi capelli,
accarezzando i ricordi e il tuo umore.
Ma non lo sento ancora, quel rantolo.
Ho imparato la rabbia,
ho conosciuto il freddo
e la gioia di un'alba.
Torni ogni volta
a resuscitare lacrime,
onde, pensieri.
Voglio perderti e ritrovarti,
averti sulla pelle,
lasciarmi asciugare,
sentirti in gola
senza vederti mai morire.

Salvo Lo Presti

giovedì 13 luglio 2017

I temi 2017/18 di UT – Undicesimo Anno


Il vento
Scadenza collaborazioni: 30 agosto 2017
Presentazione: settembre 2017

Oltre
Scadenza collaborazioni: 30 novembre
Presentazione: dicembre 2017

La bestia
Scadenza collaborazioni: 30 gennaio 2018
Presentazione: febbraio 2018

La luna
Scadenza collaborazioni: 30 marzo 2018
Presentazione: aprile 2018

Il ritorno
Scadenza collaborazioni: 30 maggio 2018
Presentazione: giugno 2018

La terra
Scadenza collaborazioni: 30 luglio 2018
Presentazione: agosto 2018



martedì 4 luglio 2017

UT IL PROFUMO - Numero 60 2016/2017


In questo numero

L'editoriale
Il profumo di UT
di Massimo Consorti
In questo numero, sessantesimo della nostra storia, un profumo lo si avverte. Non è quello che si sente appena aperto il cellophane che protegge la rivista, è una sensazione più intima, intrigante, passionale. D'altronde, basta leggere le poesie e i racconti che pubblica per rendersene conto...

Le rubriche

Il corsivo
Il bazar dei sensi
di Alceo Lucidi
Un mondo di attese, uno sfondo di paesi immaginari, una nota continua di ricordi, una profezia di attimi mi viene incontro in questa domenica, calda, indolente, di inizio giugno, un anticipo d’estate con l’odore cangiante dell’erba a solleticare ogni scatto della mente...

L'elzeviro
Il profumo ritrovato
di Giuseppe Piscopo
Quando nella cucina l'aroma attraversava tutte le stanze della casa... era mattina, era mia madre che preparava il caffè, era l'ora di alzarsi, era l'infanzia. Marcel Proust aveva ragione, come il sapore delle sue "maddalenine", così anche certo odori ti riportano indietro nel tempo...

Il piedino
di L.O.
Rosa fresca aulentissima
il Cielo d'Alcamo fa festa
e la zagara inebria la stanchezza

Tempo di cinema
The Help
a cura di Michaela Menestrina
Grembiuli di candida negritudine
allevano figli rosa bon bon maialino per
due generazioni a Jackson, Mississipi...

Spazio d'arte
a cura di Francesco Del Zompo
Naufragio
di Giorgio Voltattorni M.
Nota critica
Visione
di Enrica Loggi
Nel cavo della piccola acquaforte si trascrive un mondo. Le chiome aguzze dei cipressi, evocati da un paesaggio in cui dimora l'infinito, conservano, come un nido, la barca scampata magicamente al naufragio. Tutta la piccola immagine vive il perimetro di un sogno che è arcanamente possibile...

Le prose

Il profumo più buono del mondo
di Massimo Consorti
Diego venne svegliato in piena notte da un profumo fortissimo che gli si era infilato nel naso. Lo stesso effetto dell'aroma del caffè che fa aprire gli occhi prima che la sveglia suoni. Nel buio allungò una mano per capire se Franca fosse ancora nel letto con lui...

Nina e la puzza di libertà
di Rosita Spinozzi
Ti hanno detto che non eri bella. E ci hai creduto. Così come hai creduto a tutte le cose negative che dicevano su di te, con il solo scopo di renderti debole, vulnerabile. Un burattino nelle loro mani, attaccato a fili invisibili da muovere a piacimento...

Il giardino delle rose bourbon
di Giampietro De Angelis
A occhi chiusi, sentiva un indolenzimento diffuso su tutto il corpo, con un dolore più intenso al braccio destro. Lentamente stava rinvenendo, confuso e infreddolito. Steso a terra, avvertiva le zolle indurite e percepiva l’odore della brina...

Alla ricerca della felicità
di Francesco Del Zompo
Quando si è ragazzini la crudeltà diventa parte del gioco naturale e cinico del più forte, in aiuto alla selezione delle specie che istintivamente porta ad allontanare, se non aggredire, il più debole.
Ma quest'ultimo può anche riscattarsi nella fortuna e nel caso che vuole la sua storia...

Profumo
di Eugenio De Angelis
Il rumore della pellicola, l'odore che esala il proiettore, sensazioni destinate a rimanere nei ricordi delle persone come testimonianza di un tempo che non c’è più. L’esperienza della sala cinematografica è cambiata irrimediabilmente e non serve ricorrere alla nostalgia di un...

Quel profumo ignoto
di Lorenzo Spurio
Appena uscendo di casa, le comunicarono che sua madre stava per morire. Stefania si affrettò per l’ospedale con la speranza di poter riuscire a vederla per un’ultima volta. Si sentiva strana e fu colta da una gradevole ondata di profumo che, forse, un passante aveva lasciato...

La stanza
di Alessandro Cascio
Il mio ultimo ricordo è una luce abbagliante e qualcuno che mi spinge fuori dall’abitacolo, un forte odore d’arance mi ha risvegliato e mi sono ritrovato in questa stanza con braccia e gambe legate. Ci ho messo due giorni per riuscire a liberarmi, sfregando le corde sullo spigolo del letto arrugginito...

L'intervento
di Americo Marconi
Era iniziato il mese di maggio, un mese che a casa sua si affrontava con smorzata passione gravando su di esso la sentenza della nonna “maggio pieno di fiori e di dolori”. A riconferma proprio in quei giorni l’innocua abrasione alla tempia iniziò ad espandersi...

Profumo di vita
di Vittorio Camacci
Il profumo del caffè riempiva tutte le mattine ogni angolo della casa dando alla fantasia ed alla voglia di tenerezza e di coccole di Andrea una energia sconosciuta che poco si addiceva ai suoi pensieri solitari. I suoi sette anni erano trascorsi in quel paesino di montagna...

Le poesie

Senza titolo
Enrica Loggi
Dai cancelli s'affacciano le rose
ora ch'è Maggio e possono esalare
un profumo segreto, che confonde...

Un profumo speciale
di Elmira Rama
All'ombra della solitudine
sento nell'aria un profumo
che scava dentro me...

Profumi dall'invisibile
di Martina Luce Piermarini
(un giardino, candele al capezzale di un letto)
Qualcuno sta morendo
qualcuno sembra aver lottato a lungo per essere dove si trova...

Profumo del tuo corpo
di Marcello Comitini
Profumo del tuo corpo per la stanza.
Luce dalle pareti azzurre.
Specchi inarcano...

Il profumo del pane
di Lucilla Di Meco
Sai la percezione
di antichi profumi
remote visioni...

Luna Park
di Jessica Vesprini
Quelle luci ti ridono in faccia,
qui anche le ombre sono piene di colori.
C'è chi la vede ogni sera accendere il cielo...

Il profumo di quel suo smarrirsi
di Natalia Anzalone
Da piccola, invidiavo mio fratello
che si addormentava dove capitava,
il profumo di quel suo smarrirsi...

Ladra di parole
di Roberta Lazzarini
Ho rubato parole
da un libro impolverato,
così racconto bugie al mio diario...

Senza titolo
Salvo Lo Presti
Piccoli fiori viola
si aprono e si chiudono
al ritmo del sole...

La fotografia
a cura di Dante Marcos Spurio
Aromi
Nataly Wolf

La vignetta
SprayUT
di Giuseppe Piscopo









giovedì 15 giugno 2017

UT n. 60, Il profumo sul web. La nota di Elvira Bonin: "La tazzina di caffè"


Cosa c'è per l'italiano di più desiderato, più amato. più corteggiato, più denigrato, più contestato di una tazzina di caffè?
Ti svegli al mattino, e già senti in bocca la voglia di caffè. Ancora prima di guardarti allo specchio, ancora prima di lavarti, ti precipiti in cucina per preparare il caffè.
Annusi la povere e respiri caffè. Attaccato ai fornelli aspetti le prime gocce che in silenzio schiumose, cremose, scendono lungo il collo della caffettiera. Ti guardi intorno, sei solo, ma sei in compagnia del caffè.
Aspetti, e ti senti in festa al borbottio scoppiettante e festoso del caffè.
Voilà, è pronto il caffè.
Cerchi in fretta la tazzina già pronta sulla tavola, versi lentamente il caffè lasciandoti solleticare le narici dal vapore che ti porta l'odore del caffè.
Lo zucchero. Attenti allo zucchero. Una dose sbagliata ti guasta o ti altera il gusto del caffé.
Anche il tempo è importante per gustare bene il caffè. Bollente ti scotta la lingua, tiepido ti ammoscia l'attesa. E allora sei lì a carpire il momento.
Non schiocchi la lingua, ma in silenzio ti dici: è un buon caffè.

Elvira Bonin

mercoledì 14 giugno 2017

UT n. 60, Il profumo sul web. Il saggio di Maria Grazia Maiorino: "Narciso"



E già preparavano il rogo, e le fiaccole da agitare, e il feretro: il corpo era scomparso. Al posto del corpo trovarono un fiore: giallo nel mezzo, e tutt’intorno petali bianchi.

Il mito di Narciso è raccontato da Ovidio come una vendetta d’amore. L’avverarsi di una maledizione lanciata da uno dei giovinetti respinti. Mi chiedo come possa essere letto oggi da una donna che da sempre ne è invaghita avendolo scelto come uno dei miti fondanti della propria storia, d’istinto, senza nemmeno chiedersi perché. Forse attratta dall’immagine di una bellezza specchiata nell’acqua e di un fiore dal profumo inebriante che unisce candore e fuoco.
Perché l’amore di sé può diventare prigione sfinimento e perdita, fino alla morte? Che cosa giustifica una tale spinta d’amore, apparentemente assurda e frutto solo di inganno, di un tremendo errore, per cui l’altro coincide con la propria figura e se ne cerca invano il possesso?
Il discorso dell’Altro mi sembra particolarmente importante oggi, in un periodo storico in cui il modello della società multietnica si diffonde ovunque, portando con sé un carico sempre maggiore di paura e diffidenza. L’Altro ci manca sempre e comunque, a volte in modo totale e improvviso, a volte attraverso uno stillicidio di gocce di lontananza; nello stesso tempo il tu è necessario per dire io e non facciamo che cercarlo, molto di più di quanto cerchiamo noi stessi.
Ecco allora l’impulso di affondare in sé, inteso non come possibilità di una mistica esplorazione-costruzione del castello interiore, ma come desiderio di possesso. E forse c’è qualcosa di più fondo e misterioso nello specchio dove ogni giorno chi è solo cerca conferma del suo esistere: lasciar correre il desiderio dell’accoglienza-coincidenza riflessa; del bisogno e della soddisfazione del bisogno, senza necessità di traduzioni o interpretazioni. Un solo linguaggio, la parola che finalmente combacia con il significato. Niente maschere, la fonte è dentro il proprio cuore, attingibile in ogni istante. Fonte d’amore.
Ma l’autoinganno del narcisismo è la ricerca di un punto di quiete che mantenga i tratti di un volto conosciuto, il più conosciuto, quello che non possiamo lasciare. Sarebbe molto bello, se non fosse maledetto, questo amore di sé, confidente spirituale trasparente come una polla d’acqua sorgiva. Riposo dall’alterità che ogni giorno ci dilania un po’, ci sottrae la desiderio, ci costringe a patteggiare fino alla rinuncia, quando il dialogo diventa niente altro che dolore.
Narciso ha provocato sofferenza con i suoi dinieghi e a sua volta deve averla vissuta, se specchiandosi si trova così bello da dimenticare chi è e da voler giacere a tutti i costi nell’impronta di se stesso, anima e corpo, strappato il velo che li separa. Egli vorrebbe ricondurre l’anima dentro una corrispondenza che perfettamente le rassomigli, stringersi a sé come nei pericoli, tenersi unito, intatto, intangibile.

Forse il fiore che alla fine rimane, il bellissimo narciso delle Metamorfosi che trema al vento di maggio lungo i pendii di montagna, potremmo provare a leggerlo come l’emblema di un innamorato candore che finalmente si offre a noi con tutto il suo profumo.

Maria Grazia Maiorino

martedì 13 giugno 2017

UT n. 60, Il profumo sul web. La poesia di Miriam Pasquali: "Profumo"



Profumo

Evocazione di un paradiso.

Forse lo stesso

che troviamo nei nostri sogni.

Incorruttibili luoghi

di piacere

dove nascere e rinascere

senza mai morire.

Tu profumo

seducente poesia

per l’ anima

sublime dono

degli Dei

viaggio

di incontaminate meraviglie

a custodir memoria

di possibili felicità.

Indimenticabile abbraccio.

Respiro di libertà.



Miriam Pasquali

lunedì 12 giugno 2017

UT n. 60, Il profumo sul web. La poesia di Alessandra Gabbanelli: "Misterica essenza"



Profumo di te fra le mie dita,
negli afrori del mio corpo,
nella mia immaginazione ardente.
La mancanza di te
mi percuote
e mi scaglia
in stretto tunnel.
Mi ritraggo
come tremulo fiore sferzato
da gelidi soffi.
Un aroma sottile
di bramosie incognite
si insinua insolente,
deliziosa e misterica essenza,
effluvio indiscreto
di conturbanti preludi.
Mi ridesto,
turgido bocciolo
inondato di luce,
simile a bocca dischiusa
su invitanti elisir d’ambrosia.

Alessandra Gabbanelli

UT n. 60, Il profumo sul web. La poesia di Michele Bartucci: "Mi manca tutto"


Mi manca tutto di te
mi manchi al fisico
che ha bisogno di ristorarsi
di energie e di quiete
di acqua sorgiva e balsamo rigenerante
e brezza, marina e di boschi

Manchi al cervello
che smania se non ti sente, anche lontana
mancano i tuoi messaggi, anche in silenzio
e manca il tuo silenzio…sonoro, vibrante

Mi manca la tua presenza, viva
e la tua lontananza, presente
mi manca la tua fonte
di voli e di giochi
di sguardi e sussurri
di contatti e distacchi
di prendersi e lasciarsi
per riprendersi e rilasciarsi
mille volte e per mille volte ancora cercarsi

Mi manca il profumo dei capelli
e delle sue radici
il tuo profumo di resina
che cola impercettibile dai tronchi

e il miele che migliaia di api invisibili hanno creato
e mi manca il tuo profumo più inebriante
il tuo profumo più nascosto
mi manca la tua essenza.

Michele Bartucci

lunedì 1 maggio 2017

UT I SEGRETI - Numero 59 2016/2017


In questo numero

L'editoriale
I segreti e la magia
di Massimo Consorti
Nonna Papera ha il suo segreto: la torta di mele. Ciccio, Paperino e Qui Quo Qua la mangiano senza ritegno ma nessuno sa come sia stata fatta, quali ingredienti la compongono, perché dia quella strana sensazione di sospensione nell'aria. Anche Hitler aveva un segreto: l'odio per gli ebrei. Tutti ne conoscono il...

Le rubriche

Il corsivo
Riparto dal mistero
di Alceo Lucidi
Parto da un quadro. Mi piace cominciare così, con l'arte e il suo serbatoio di misteri e segreti. Il quadro è del 1859. Siamo in pieno Risorgimento. E' passato - certo non invano - lo sconquasso dei moti del 1848 e tuttavia l'Italia cerca ancora una via di riscatto...

L'elzeviro
Secrétaire
di Giuseppe Piscopo
"Sono diventato matto" disse il cappellaio di "Alice in Wonderland" e lei: "Ti rivelo un segreto: tutti i migliori sono matti". Non sempre i segreti rivelano il lato migliore delle persone e il più delle volte questo è legato al coraggio. Quando manca si tenta di nascondere il proprio destino...

Il piedino
di L.O.
Fiorin fiorello c'è un giardino nel castello
di fiori è spoglio ma d'anime è rigoglioso
tanti misteri e un solo segreto, l'amore per Katy...

Tempo di cinema
a cura di Michaela Menestrina
Fur - Un ritratto immaginario di Diane Arbus
Pelliccia del privilegio
sfila su vite conformate
a canoni della ricca New York...

Spazio d'arte
a cura di Francesco Del Zompo
Introspezione4
di Aurora Paccasassi
Nota critica
Il valore dei misteri
di Francesco Del Zompo
Modigliani, Klimt a anche Morandi, Gauguin, Van Gogh, Cézanne oppure tanta arte antica e moderna può assurgere a bagaglio di una giovane artista. Se d'arte si vorrà vivere, e non solo e unicamente per soldi, lo studio dei maestri è indispensabile come per un medico studiare anatomia...

Le prose

Rubo vite e non invecchio
di Rosita Spinozzi
Le antiche dimore parlano. Per me sono come libri aperti, non hanno segreti. Mi avvicino ad esse e subito percepisco l'energia, il flusso vitale che ancora pulsa, prepotente, a dispetto dei secoli. Il loro richiamo è assassino come il canto delle sirene di Ulisse, è ipnotico, non concede pace...

Il piccolo sasso misterioso
di Pier Paolo Ruffinengo
Un sasso, piccolo, poco più di una noce, rotondo. Incuriosito, il bambino lo prende in mano e sente che risuona, come fosse vuoto con qualcosa dentro che rotola. Lo scuote, osservandolo con attenzione: si presenta integro da ogni parte, senza fessure. Cosa potrebbe essere, così ben rotondo! ...

La quercia delle streghe
di Americo Marconi
Alla periferia di Grottammare, seguendo la strada che dalla chiesetta di San Francesco si inerpica brusca sulla collina di Montesecco, ad un trivio si erge maestosa una quercia. Malrico era solito raggiungerla in Lambretta e mettersi a leggere sotto di essa...

Ti voglio raccontare una storia
di Erika De Angelis
Da piccolo abitavo in un paesino in riva al mare, di quelli dalle case basse che le donne custodivano sedute alla soglia, su una sedia di paglia. Erano solite far d'uncinetto, un paziente lavoro di filo col quale sembravano ripercorrere il laico rosario della loro vita...

Il professor Donato
di Giampietro De Angelis
Nel tempo dell'impossibile, quando i sogni non s'avverano mai, lui, dopo una lunga attesa, aveva una cattedra: finalmente docente in un liceo scientifico, dopo supplenze da strapazzo extraurbano. Arrivò in anticipo, nel suo primo giorno. Voleva sentire l'odore della classe vuota...

Le poesie

Senza titolo
Enrica Loggi
Mare che negli abissi tuoi nascondi
l'arcano della vita ed il suo ventre,
muschi ed alghe fioriti nel tuo verde
che sommerge il mio cuore ed il suo nulla...

Segreti d'autore
di Lucilla Di Meco
L'affrettata osservazione
non coglie quasi mai le forme
restano celate allo sguardo
sconosciute alla mente...

Limpidi gli occhi tuoi
di Mario Narducci
Un ruscello
I tuoi occhi
Della stessa trasparenza
Sorgiva...

Segreti
di Giovanni Baldaccini
Non ti dirò di un'ombra sulla luna
Della scomparsa futile
Dell'aquila
Che non ha nome che non sia di stella...

Senza titolo
Marcello Comitini
Spesso mi dico con un sorriso segreto
eccomi sono al mondo
sotto un cielo pesante e un sole nascosto
sapendo bene che vivere è altro...

Sacramenta
di Emanuele Feliziani
Ora che ci penso non te l'ho mai detto
che ad ogni fallo passo crollo, e guardo
dal fondo in alto e cerco appiglio, uno spunto,
un risparmio, qualcosa che mi dica...

Senza titolo
Salvo Lo Presti
Raccoglievo conchiglie
su ogni spiaggia di mare aperto.
Le ascoltavo in silenzio
in un gioco a nascondere...

L'angelo pietra
di Martina Luce Piermarini
Ci fu un momento
in cui ti scoprivo entrare
ti scoprivo
nascosto in quel chiarore...

Senza titolo
Elmira Rama
Vaga nei versi
il mio segreto
con il peso di un sogno
mai fiorito...

La fotografia
Pensieri di un bambino Pigmeo Bakà
di Raffaella Milandri

La vignetta
ArmadiUT 
di Giuseppe Piscopo