mercoledì 22 ottobre 2014

UT Il sogno. "Desiderio in sogno" di Felice Dimaro



Il riscatto sociale ormai non è più tra le nostre aspettative, ma non per questo vi dobbiamo rinunciare. E certo ci si agita, e si vuole che il nostro immaginario ci presenti qualcosa che sia un segnale forte di una svolta a breve. Quando succede, e non è immediatamente percepibile, la nostra rabbia esplode. Avviene che il percorso di vita di ognuno di noi presenti dei fallimenti, conseguenza del mancato non raggiungimento di quegli obiettivi minimi che caratterizzano una normale esistenza. Ecco allora che si creano desideri con scenari impossibili in relazione soprattutto alla propria condizione sociale. Ed è proprio il sogno (che è a costo zero) che ci offre uno spettacolo sempre bello perché è dentro di noi, e siamo nell’insieme spettatori e attori in scena. Il piacere che ci avvolge è padrone assoluto: la regia è quella delle nostre ansie. Ascoltare in silenzio gli annunci che potrebbero cambiare la nostra vita è bello! È come guardare il telegiornale ed ecco che il sogno è lì, pronto come un film. Sembra tutto registrato con le tensioni sociali che compongono la colonna sonora. Sembrano reali ma sono solo nella nostra anima. Certo le nostre aspettative sono ordinarie e vivono dentro di noi e sono sempre vestite a festa ed è gioia vera quando in un sogno si percepisce la sua realizzabilità. Poi però tutto finisce perché il sogno termina e la realtà ci mostra l’altra faccia dei desideri, quella proiettata sul reale della nostra esistenza con lineamenti ancora in formazione quasi non visibili. Il sogno ci ha dato anche quei tratti dei progetti in formazione e con i percorsi di ricerca da seguire. Ora la speranza è più forte!
Il futuro è in linea e speriamo che il sogno di un riscatto sociale sia sempre più vivo.



Felice Di Maro

Foto "Senza titolo" di Dante Marcos Spurio




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