lunedì 20 ottobre 2014

UT Il sogno. "La Grande Corsa" di Americo Marconi


Ritengo di essere un grande sognatore. Durante il sonno parlo, inveisco, rido, sobbalzo, arrampico, volo, guido, perdo la rotta, partecipo a feste, trovo soluzioni. Ricordando la maggior parte dei sogni la mia memoria è costretta a fungere da doppio contenitore e non nascondo che a volte mi è difficile distinguere tra un episodio sognato ed uno accaduto. Come se non bastasse, sporadicamente faccio sogni premonitori che si realizzano nei minimi particolari. Eccone uno.
Al corso di Grottammare, davanti alla piazza dell’Angioletto, incontro l’amica Valentina.
«Ciao Vale!»
«Ciao Paolo, facciamo due passi?»
«Volentieri»
Parliamo di scuola, stiamo al secondo anno di media, e in fondo al corso propone:
«Paolo vieni domani al cinema Sibilla? C’è il film La Grande Corsa»
«Ma certo».
Il giorno dopo sediamo vicini e contenti sulle poltrone in legno del Sibilla. Ad una precisa scena le carezzo la mano, lei si accoccola contro la mia spalla destra…
E a questo punto mi sveglio.
Il sogno che si avvererà possiede una luce particolare e costituisce un richiamo, una sfida irresistibile.
Difatti il sabato pomeriggio arrivo al corso di Grottammare dove tutto si svolge con le sequenze già viste: incontro Valentina, parliamo di scuola, m’invita al cinema. La domenica ci vado: procedo cauto sul corridoio in discesa della sala, l’intravedo alle prime file, mi siedo accanto.
Ridiamo spesso, sgranocchiando semi salati di zucca e dolci Smarties colorati.
Ma, ecco la scena: le carezzo la mano, lei si accoccola contro la mia spalla destra…
Ed io, non più guidato dall’esperienza onirica col cuore in gola, inizio a rimuginare:
«Sto ancora sognando? Che faccio adesso? Le do un bacio? E se arriva uno schiaffo?» Per rimanere infine confuso e bloccato.
Quando usciamo alla sua richiesta di tornare al cinema anche la prossima domenica con imbarazzo invento un impegno famigliare.
«Un sogno rimane un sogno… », mugugno più volte sulla strada del ritorno, mentre salgo il ponte di Tesino pedalando in affanno contro lo scirocco; nel rimpianto per quel bacio, quel primo bacio ancora non dato.



Americo Marconi

Americo Marconi è nato nel 1953 e vive a Grottammare.
Si è laureato in Medicina e Chirurgia nel 1981. E' accademico GISM (Gruppo Italiano Scrittori di Montagna). Ha viaggiato in Europa, Medio Oriente, Oriente, America.
Ha pubblicato: Passi sottili, Maroni Editore, 1996; Centurie d'Amore in sms, Mediaprint, 2000; La Montagna Infinita, Pazzini Editore. Curatore di La Pazienza di sant'Agostino, Fast Edit, 2014.

Foto: Adrienne di Dante Marcos Spurio



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1 commento:

  1. Ma che dolce questo racconto... Mi ha fatto tornare la voglia di cinema con le sedute di legno, di appuntamenti la domenica pomeriggio e di quei primi baci che erano immersioni fantastiche e fuori dal tempo... :-)

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