Ritengo
di essere un grande sognatore. Durante il sonno parlo, inveisco,
rido, sobbalzo, arrampico, volo, guido, perdo la rotta, partecipo a
feste, trovo soluzioni. Ricordando la maggior parte dei sogni la mia
memoria è costretta a fungere da doppio contenitore e non nascondo
che a volte mi è difficile
distinguere tra un episodio sognato ed uno accaduto. Come se non
bastasse, sporadicamente faccio sogni premonitori che si realizzano
nei minimi particolari. Eccone uno.
Al
corso di Grottammare, davanti alla piazza dell’Angioletto, incontro
l’amica Valentina.
«Ciao
Vale!»
«Ciao
Paolo, facciamo due passi?»
«Volentieri»
Parliamo
di scuola, stiamo al secondo anno di media, e in fondo al corso propone:
«Paolo
vieni domani al cinema Sibilla? C’è il film La Grande Corsa»
«Ma
certo».
Il
giorno dopo sediamo vicini e contenti sulle poltrone in legno del
Sibilla. Ad una precisa scena le carezzo la mano, lei si accoccola
contro la mia spalla destra…
E a
questo punto mi sveglio.
Il
sogno che si avvererà possiede una luce particolare e costituisce un
richiamo, una sfida irresistibile.
Difatti
il sabato pomeriggio arrivo al corso di Grottammare dove tutto si
svolge con le sequenze già viste: incontro Valentina, parliamo di
scuola, m’invita al cinema. La domenica ci vado: procedo cauto sul
corridoio in discesa della sala, l’intravedo alle prime file, mi
siedo accanto.
Ridiamo
spesso, sgranocchiando semi salati di zucca e dolci Smarties
colorati.
Ma,
ecco la scena: le carezzo la mano, lei si accoccola contro la mia
spalla destra…
Ed io,
non più guidato dall’esperienza onirica col cuore in gola, inizio
a rimuginare:
«Sto
ancora sognando? Che faccio adesso? Le do un bacio? E se arriva uno
schiaffo?» Per rimanere infine confuso e bloccato.
Quando
usciamo alla sua richiesta di tornare al cinema anche la prossima
domenica con imbarazzo invento un impegno famigliare.
«Un
sogno rimane un sogno… », mugugno più volte sulla strada del
ritorno, mentre salgo il ponte di Tesino pedalando in affanno contro
lo scirocco; nel rimpianto per quel bacio, quel primo bacio ancora
non dato.
Americo
Marconi
Americo Marconi è nato nel 1953 e vive a Grottammare.
Si è laureato in Medicina e Chirurgia nel 1981. E' accademico GISM (Gruppo Italiano Scrittori di Montagna). Ha viaggiato in Europa, Medio Oriente, Oriente, America.
Ha pubblicato: Passi sottili, Maroni Editore, 1996; Centurie d'Amore in sms, Mediaprint, 2000; La Montagna Infinita, Pazzini Editore. Curatore di La Pazienza di sant'Agostino, Fast Edit, 2014.
Foto: Adrienne di Dante Marcos Spurio
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Ma che dolce questo racconto... Mi ha fatto tornare la voglia di cinema con le sedute di legno, di appuntamenti la domenica pomeriggio e di quei primi baci che erano immersioni fantastiche e fuori dal tempo... :-)
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