Lei
- Un giorno mi parlasti del sole d’ottobre solo in apparenza
cocente simile all’amore quando non si è più giovani ti risposi
con una frase letta in un’intervista a Leonard Coen è bello
ascoltare un ventenne che parla d’amore ma quando lo fa uno di
sessantacinque anni è meraviglioso forse la fiammella
dell’innamoramento andrebbe conservata in una solitudine monacale
non lo so mettendo in gioco il resto ma non questo sguardo nuovo sul
mondo a un ventenne non credo verrebbe mai in mente una simile idea
Lui
– Si impara ad avere segreti per necessità ma forse anche per
bellezza non credi? essere sovrani di piccole isole di lontananza
inaccessibili e splendide nelle quali è possibile contemplare la
propria distanza da tutto e sostare nella pienezza di qualche istante
di felicità
Lei
- Il mio apprendistato nel segreto non è stato facile molte volte ho
rischiato di non riuscire il segreto è un peso da portare in
qualsiasi momento anche quando ci sentiamo mancare le forze finché
esso sembra acquistare come dirlo una sua consistenza forse la
proiezione di qualcosa che all’interno si è solidificato in noi
quasi potremmo dargli un nome esprimerlo con un colore
Lui
- Mi piace l’eco che rimane in te dei nostri incontri donna dalle
molte vite usi le parole come bacchette magiche per far durare il
tempo qualche volta mi sento imbarazzato per il fatto di continuare a
essere così presente anche quando non ci sono più o quando mi
racconti un sogno e penso quello sono io e non sono io
Lei
- Il segreto è stato più forte di me come il bisogno di far vivere
da qualche parte quello che non può vivere nella realtà quello che
non posso sentirti dire nemmeno in una telefonata c’è un segreto
nel segreto ed è il luogo dove vivono le tue emozioni così
raramente si lasciano afferrare che è necessario inventarle per chi
come me farebbe della trasparenza il luogo dell’incontro
Lui
- Tu vorresti carpire qualcosa che appartiene soltanto a me con
ostinazione cerchi di dare forma durata a ciò che è legato a un
momento a ciò che è preso furtivamente perché quella è la sua
unica essenza non ne potrebbe avere un’altra la terra non è
cangiante come le nuvole siamo plasmati da una sostanza dura che non
ci riflette
Lei
- Vorrei pioverti addosso come la luce argentea di questa luna
avvolgerti senza che tu possa distinguere il volto di una donna da
quello della regina del cielo ci può essere un’infinita perfetta
libertà in un attimo purché ci spogli di ogni altro tempo di ogni
altro peso
Lui
– I miei spazi di libertà stanno diventando sempre più mentali ma
anche nella mente essi hanno contorni incerti e confusi a volte mi
sembra di non sapere più chi sono eppure la rinuncia non mi costa i
miei spazi di libertà ti sono preclusi
Lei
- Ma è così bello guardarti le spalle e pensarti come un atlante
ancora capace di reggere questo mondo che sta impazzendo le tue
spalle il mio mondo che è già andato in frantumi ed ora non
potrebbe resistere proiettandosi nelle immagini di disgregazione che
la guerra appena cominciata ci butta addosso
Lui
– Tu vorresti parole presenza piccoli segnali e bussi alla porta
del mio silenzio io sono il deserto dove la vita si cela nelle spine
dei cactus ed esplode improvvisa in brevi fioriture o si diffonde in
una luce che trascende le variegate possibilità delle forme
Maria Grazia Maiorino
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