Seduta
sul divano, una madre si mette a riflettere a voce alta insieme al
figlio. Senza lavoro.
"Da
anni ormai la crisi morde le vite umane e lo fa in modo
transgenerazionale. Per la prima volta nella storia, dal dopoguerra
per intenderci, la generazione dei giovani è più povera, meno
tutelata, abbandonata, di quella precedente.
Scarse,
o meglio quasi nulle probabilità di un lavoro. Ma non era la nostra,
la Repubblica fondata sul lavoro? Articolo uno della Costituzione, sì
number one.
E la filiera vitale o meglio mortale dell'oggi dice: no lavoro, no
possibilità di vivere fuori dalla casa d'origine, no libertà, no
autodeterminazione personale, no coppia autonoma, no famiglia per chi
la vuole costruire... Insomma una serie infinita di no. Da Prozac
senza ritorno. La proviamo a trovare una proposta alternativa a
questa situazione? Perché i voucher sono diventati decisamente
troppi e nascondono il segreto di un furto contributivo, le pensioni
non bastano a sfamare contemporaneamente due generazioni, e, senza
denaro per sopravvivere, vincono mafie e paranze dei bambini. Tra un
po' troppi bambini, mica solo al sud. Affari di tutti, caro il mio
figliolo".
Silenzio.
Il figlio mette in bocca una caramella alla frutta e guarda il
quadro, o il muro o dentro una possibilità.
"Ho
trovato, - dice dopo un po' guardando la madre -. Senti questa,
mamma. Voi sessantenni o giù di là siete l'ultima generazione
illuminista, sì sì quella là, la volterriana.
Andate sempre in profondità coi pensieri, pochi concetti e
sviscerati ben bene. Noi siamo la generazione che naviga a vista
intorno al globo tutto, velocemente, facciamo il surf sul mondo e
sappiamo capire meglio di voi il mondo virtuale, la tecnologia e
l'uomo tecnologico, le sue implicazioni, i futuri sviluppi. Noi siamo
connessi altrimenti rispetto a voi. Anzi noi siamo nati connessi, voi
vi ci siete adattati. Con qualche difficoltà, no? Cos'è un browser,
come faccio a mandare una foto dal
telefonino? Mi aiuti col wireless? E il touch? E allora perché non
uniamo le forze? Voi ci permettete finalmente di metterci al vostro
fianco, ci date metà della vostra giornata di lavoro, perché
diciamocela tutta, non volete rinunciare al Vostro
lavoro se ce l'avete, ci si è messa
anche la riforma delle pensioni, che ci scalzerà oltre misura sul
tempo del vostro ritiro. Allora senti qua: sia noi
giovani navigatori sculturati che
voi quasi occupati dalla fibra ottica
oddio!
Davvero
insieme per la prima volta cambiamo questo mondo, questa Italia, e
scambiamo competenze reciproche. Da noi a voi e viceversa. Ci
guadagniamo tutti: noi in dignità finalmente, così la smettiamo con
questa dipendenza coatta senza apparente via d'uscita, voi con il
senso della vostra vita".
"Beata
gioventù, e io poco illuminata, che pensavo che il tempo delle
caramelle non finisse mai".
Michaela Menestrina
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